CULTURCRITICA

Se sei un artista, pittore, scultore, o fotografo d’arte, prima di impegnarti con qualsiasi spesa, prova ad inviare 5/6 foto di tue opere. Siamo un Pool di specialisti che può redigere e disquisire di ogni stile e quindi in grado di scrivere per te una recensione critica mirata. Te la leggeremo per consentirti di capire se siamo all’altezza di interpretare la tua personalità artistica, che possa essere divulgata in modo così comprensibile che può aiutarti a vendere i tuoi lavori. Solo nel caso ti dovessero piacere e soddisfare le  nostre elaborazioni, tradotte anche in perfetto inglese, si potrà, se vorrai, parlare di reciproca interazione per poter sviluppare eventuale ulteriore intelligente collaborazione. 

Chi siamo

Al giorno d’oggi, raggiunto il numero di 12 specialisti della critica artistica, possiamo confermare di essere l’unico gruppo italiano capace di esaudire ogni tipo di stilema percorso ed espresso da pittori, scultori e fotografi d’arte di pregio, per recensire e formulare loro delle critiche utili ad una conseguente promozione che sia efficacemente proficua. 

Per ogni tipo di richiesta, dall’artista emergente al più maturo, siamo in grado di assumere il compito di svolgere, per  una prima presentazione dell’autore di ogni stile e genere e, perseguendo la più idonea azione di emancipazione, di offrire l’ottenimento di quell’effetto di affrancamento da un anonimato opprimente, indispensabile per l’acquisizione di una vera consistente personalità artistica propedeutica ed immissiva all’unico vero obiettivo dell’artista di valore:l’ ingresso meritato e acquisito nel mercato dell’arte.

Unitamente allo scritto proposto, e solo dopo aver letto all’autore quanto da noi proposto per la sua eventuale accettazione, potremo suggerire, proponendo con ovulata cadenza,  l’iter più adeguato suggerito dai media e dai social, con un programma studiato ad personam per accompagnare l’artista fino al raggiungimento dell’obiettivo che la sinergica intelligente interazione, come da sempre avviene, permette di cogliere. 

Il richiamo a Giorgio Vasari, il grande artista, in pratica inventore della prima storica recensione promozionale grazie al suo famoso volume “Le Vite dei più eccellenti pittori,  scultori e architetti”, non è casuale se per primo rese possibile la conoscenza dei più grandi artisti del Rinascimento. Ci riteniamo con buona ragione gli eredi naturali di tale retaggio se è vero com’è vero, che ormai, dopo decenni di dedizione, abbiamo superato l’indicativo numero di oltre ventimila recensioni, sempre debitamente accettate nella proposta, dove sono comprese quelle di oggi divenuti grandi riconosciuti artisti di ogni specializzazione.

Cenni storici sulla critica artistica

La critica d’arte, intesa come vera materia di osservazione e divulgazione, nacque come voce più o meno autorevole nel Seicento, con il bolognese monsignor Giovanni Battista Agucchi (1570-1632) -che pubblicò il suo trattato sulla Pittura e soprattutto una lunga autorevole descrizione sui dipinti di Anniale Carracci, seguito subito poi in tal mestiere dal Bellori. Ma solo nel Settecento, durante le esposizioni d’arte parigine, il critico d’arte assurse al ruolo di commentatore informatore ed educatore del pubblico. Nei secoli precedenti rare erano state  esempi di critica d’arte, come ad esempio la stupenda descrizione dello scudo di Achille compiuta da Omero nell’Iliade, talmente ricca e accurata di elementi culturali da consentire al lettore-ascoltatore un paragone fra l’ambiente omerico e l’arte In altri casi, cretese micenea, gli stessi artisti, quali Policleto e Vitruvio si soffermarono a descrivere canoni, proporzioni, prospettiva, degni della funzione di divulgazione e di trattatistica culturali. Generalmente però cenni di critica d’arte non si rintracciarono su testi specifici, bensì su quelli più vari, dalle opere poetiche a quelle filosofiche.

Se la tendenza nel periodo di arte barbarica fu quella di prestare maggiore riguardo al materiale utilizzato, a scapito della considerazione per l’artista, nell’ XI secolo agli scritti elogiativi delle architetture delle chiese si aggiunsero finalmente anche citazioni biografiche e meritorie dell’artista, personaggio ormai considerato degno di essere menzionato e ricordato. Nell’anno 1381 lo storico Filippo Villani anticipò le prime biografie ante litteram nei suoi libri dedicati alla città di Firenze ed ai suoi riconosciuti artisti, mentre la costruzione della cupola del duomo di Firenze offrì l’occasione ad Antonio Tucci Manetti di esporre la prima ampia biografia d’arte riconosciuta, ossia quella su Brunelleschi. Nel Quattrocento sa avviò la storiografia artistica relativa alla vita e alle opere dei maestri comprendente anche tutti i loro giudizi di merito. Uno dei maggiori rappresentanti della critica d’arte, in questo periodo, fu Lorenzo Ghiberti, che scrisse i famosi Commentari.

Con ilCinquecento si diffuse la storiografia interregionale, grazie al Paolo Giovio che consigliò Giorgio Vasari in un progetto straordinario per le descrizioni critiche e la quantità dei dati raccolti. Dal Seicento in poi, grazie ai lavori di Giovanni Battista Agucchi, l’attenzione dei critici si soffermò finalmente sulle stile e la cifra riconoscitiva dell’artista, nel tentativo di ricondurre l’immagine artistica in una traduzione letteraria. In questo secolo la personalità più eminente fu Pietro Bellori che imperniò il suo modello di critica sugli ideali più classici, tenendo come riferimento i canoni del classicismo.

Durante il secolo dei lumi,  Denis Diderot, con i suoi appunti e le sue epistole riguardanti i vari Salons, aprì le porte alla critica di attualità e all’arte impegnata. Se nella seconda metà del Settecento Johann Joachim Winkelmann propose una mastodontica Storia dell’arte, penalizzante però nei confronti del Medioevo, la stessa “era di mezzo” venne rivalutata dai critici romantici, degnamente rappresentati da studiosi come John Ruskin. Nella seconda metà dell’Ottocento la “teoria della pura visibilità” introdotta da Konrad Fiedler e Adolf von Hildebrand consentì alla critica d’arte di compiere un passo in avanti, liberandola dai vincoli del modello di imitazione della vatura e di progresso dell’arte consequenziale, e arricchendola di nuovi e più efficaci elementi interpretativi dei diversi linguaggi degli artisti. Complessivamente, sia l’idealismo sia il positivismo influenzarono la critica d’arte ottocentesca.

Con il pensiero di Benedetto Croce, sia la coscienza critica sia la concezione artistica, ricevettero un nuovo impulso, grazie alla visione dell’arte come espressione di sentimenti e al superamento della indagine fiologica a vantaggio della figura dello storico e del critico. Negli anni immediatamente successivi, LionelloVenturi fu uno dei precursori della storia della critica d’arte, e di alcuni pilastri fondamentali quali la distinzione fra arte e gusto. Sempre nel Novecento si è rivelata fruttuosa la moltiplicazione di orientamenti critici avvenuta in Francia,  in Inghilterra e in America, che ha sviluppato una letteratura critica sorta in tempo realenon solo per il confronto spontaneo tra critici stranieri ma anche grazie alle innovazioni artistiche.

Nella storia recente in Italia si annovera una schiera di critici e storici dell’arte contemporanea quali Paolo Battaglia La Terre Borgese, Federico Zeri,  Achille Bonito Oliva, Paolo Rizzi, Jean-François Bachis-Pugliese e di divulgatori quali Vittorio Sgarbi, Philippe Daverio, Gastone Ranieri Indoni, Gregorio Rossi ed altri. tutti accomunati da un professionismo mediatico, elemento indispensabile alla divulgazione dell’arte del XX secolo e di quella contemporanea .

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